domenica 4 settembre 2011

L'aura- le origini


L’articolo di oggi parla di aura, quell’energia luminosa che circonda ogni essere. Data la vastità dell’argomento abbiamo deciso di fornire delle spiegazioni più dettagliate che possano aiutarci a comprendere meglio questo fenomeno, suddividendole così in vari articoli. Per capire davvero come mai si parla di aura, dobbiamo però andare molto indietro nel tempo e scoprire come già migliaia di anni fa, nonostante gli uomini non avessero a disposizione strumenti scientifici per fare ricerche, avessero comunque l’abilità di studiare un fenomeno che ancora oggi è, almeno in parte, ancora da comprendere.
Le origini e le ricerche
I segreti dell’aura si perdono nella notte dei tempi: fin dall’antichità, l’uomo ha immaginato, percepito e “sentito” un’energia indefinibile, luminescente, vitale e curativa attorno a sé.


Gli studi sul campo energetico umano, ovvero sull’aura, iniziano già nel III millennio a.C. in India, dove si parlava di prana, una forma di energia che conferiva il soffio vitale a tutti gli esseri, penetrandoli e circondandoli. Proprio queste conoscenze portarono allo sviluppo di tecniche terapeutiche fondate sulla manipolazione dei flussi energetici, o prana, che circondano il corpo umano. Queste tecniche vennero poi definite con il nome pranoterapia.



Anche presso i Cinesi troviamo un concetto simile espresso a partire dal II millennio a.C. che chiamarono ch’i. In particolare tale forza era costituita da due componenti distinte, lo yin e lo e lo yang, le quali dovevano essere in equilibrio affinché l’uomo godesse di buona salute.


Ma non solo le grandi tradizioni filosofiche e mistiche orientali erano convinte dell’esistenza dell’aura, ma anche molte di quelle occidentali. Nel V secolo a.C. infatti due culture occidentali giunsero alla conclusione che una qualche forma di energia pervadesse tutto il creato. Gli Ebrei la spiegarono attraverso la Cabala, uno dei loro più importanti testi mistici, descrivendola come luce astrale emanata dal corpo umano. Questa convinzione sopravvisse anche nel Cristianesimo, in cui in molti dipinti i santi venivano rappresentati circondati da un’aureola. Nello stesso periodo, in Grecia, i pitagorici sostenevano l’esistenza di un tipo di energia che pervade tutta la natura e che si manifesta come un corpo luminoso. Pensavano inoltre che questa producesse vari effetti, tra cui quello curativo, sul corpo fisico.



Nei secoli successivi le ricerche sui campi energetici fiorirono numerosi, grazie soprattutto ad alchimisti come Paracelso, il quale chiamò tale forma di energia iliaster, o a matematici come Helmont che postulò l’esistenza di un fluido capace di permeare tutta la natura.
Con l’inizio del XX secolo alcuni medici cominciarono a studiare più in profondità il fenomeno dell’aura. Uno dei primi e più compiuti studi fu condotto dal dottor Kilner che grazie all’uso di schermi appositamente pigmentati di blu, dichiarò di aver visto una luminescenza attorno al corpo dei propri pazienti. Notò così che le malattie potevano offuscare l’aura oppure macchiarla con delle chiazze più scure. Queste osservazioni lo portarono a creare un sistema diagnostico basato sull’osservazione della forma, dei colori e della densità. In questo modo riuscì a diagnosticare malattie come tumori, infezioni epatiche, appendiciti, malattie psichiche e molte altre.
Ma il metodo più usato e più conosciuto per testimoniare l’esistenza dell’aura è quello approntato dai coniugi Valentina e Semion Kirljan. Nel 1939 Semion Kirljan costruì un insolito apparecchio fotografico atto a rilevare gli oggetti immersi in un campo elettromagnetico ad alta frequenza. Il primo soggetto che fotografò fu la sua mano che si rivelò, una volta sviluppate le lastre, contornata da una strana luminescenza che si espandeva oltre la punta della dita. In seguito fotografò in questo modo non solo soggetti animati ma anche oggetti, dimostrando che quindi non solo le cose viventi hanno un’aura, ma che quelle inanimate.
I coniugi Kirljan nei loro esperimenti notarono che la luminescenza variava a seconda dello stato di salute sia fisica che psichica dell’individuo.


Con il tempo gli esperimenti degli scienziati cominciarono a coinvolgere anche dei sensitivi che erano in grado di vedere e leggere l’aura delle persone. Furono condotti degli studi in cui si evidenziò che i risultati degli strumenti coincidevano perfettamente a quelli forniti dai sensitivi: i colori, la forma, la frequenza rilevati erano del tutto uguali.



In uno dei prossimi articoli sull’aura vedremo come anche le persone “normali” possano essere in grado di leggere l’aura. Parleremo di esercizi volti proprio allo sviluppo di questa facoltà, tentando di capire anche l’importanza di questo fenomeno. Sono necessarie solo un po’ di esperienza che vi verrà data dalla pratica e, naturalmente, un po’ di buona volontà.

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