mercoledì 31 agosto 2011

CELTI tra storia e magia

Fino agli anni sessanta erano davvero pochissimi gli studi sui Celti, fu solo George Dumézil, agli inzi del 900, ad approfondire e riscoprire questa civiltà attravero il suo lavoro di ricerca sulle origini, la storia, la mitologia e la religione degli Indoeuropei (i Celti, i Germani, gli Sciti).

Allo stesso periodo risalgono da una parte la riscoperta della propria identità nazionale da parte degli Irlandesi, degli Scozzesi, dei Gallesi e dei Cornovagliesi, dall'altra una nuova passione rivolta all'imitazione e allo studio di quella che doveva essere la musica celtica, ricostruita accuratamente con l’uso degli strumenti tradizionali, come l’arpa, il bodhran e le cornamuse.


Attraverso queste melodie suggestive si riesce a capire perché i Celti credessero che la musica appartenesse a dimensioni ultraterrene, e perché le leggende parlino di meravigliosi cantori rapiti dalle fate e costretti a suonare e cantare solo per il Piccolo Popolo.


I Celti, avevano uno stretto rapporto con la NATURA, con le acque, gli alberi, le pietre, che hanno dentro di loro una forte valenza magica, un valore perduto e che si spera di ritrovare con la conoscenza dei riti e dei costumi di questa fantastica popolazione.


Il FOLKLORE celtico ci dona saghe e leggende popolate da fate ed elfi, nani e folletti, gnomi e tesori pieni di oro, oscure fortezze, giganti, draghi, saggi re, principesse ed eroi, potenti maghi, prodi guerrieri, luoghi sacri, misteriosi, spade magiche: un mondo del tutto simile a quello delle fiabe.


La New Age, con la riscoperta delle antiche culture, mescola spesso ERRONEAMENTE i Celti con la Nuova Stregoneria Wicca.

I Celti, condividevano una medesima visione religiosa politeista e adoravano divinità legate alla natura, con una peculiare valenza religiosa attribuita alla QUERCIA, e alle virtù guerriere. Cesare, nel suo DE BELLO GALLICO, riferisce anche della credenza nella trasmigrazione delle anime, che si traduceva in un'attenuazione della paura della morte tale da rafforzare il valore militare gallico.


È nota anche l'esistenza, sempre presso i Galli, di sacrifici umani, nei quali accadeva anche che le vittime si offrissero volontariamente; in alternativa si faceva ricorso a criminali, ma in caso di necessità si immolavano anche innocenti.


I DRUIDI svolgevano, genericamente, le funzioni sacerdotali. Essi tuttavia non si limitavano a essere il collegamento tra gli uomini e gli dei, ma erano anche responsabili del calendario e guardiani del "sacro ordine naturale", oltre che filosofi, scienziati, astronomi, maestri, giudici e consiglieri del re. Un'iscrizione gallica rinvenuta in Gallia meridionale (il Piombo di Larzac) conferma l'esistenza anche di donne insignite del ruolo di druide.


l CELTISMO o druidismo è un movimento religioso neopagano emerso a partire dagli anni settanta del XX secolo. I suoi aderenti affermano di riprendere l'antica religione celtica, interpretandola come un sistema religioso panteistico, animistico e politeistico.

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