lunedì 29 agosto 2011

Metafonia

Il fenomeno della metafonia consiste nella manifestazione anomala di voci, di origine apparentemente non umana, in registrazioni o ricezioni audio attraverso radio, televisioni, registratori, computer o telefoni. Oltre a manifestarsi in maniera autonoma, con frasi spontanee, spesso queste voci instaurano un dialogo con gli sperimentatori, rispondendo in maniera logica e sensata a domande e richieste precise.

Le tecniche per ottenere registrazioni metafoniche sono molteplici e tutte presentano vantaggi e svantaggi di diversa natura.Tuttavia, il metodo più semplice e diffuso rimane ancora quello che utilizza una normale audiocassetta vergine. Si tratta di un metodo molto semplice e, con la dovuta cautela, attuabile da chiunque. Occorrono un registratore con contagiri e regolatore di velocità, un microfono, una cassetta audio vergine ed un rumore bianco, un fruscio di sottofondo allo scopo di attivare un campo magnetico attraverso il movimento della membrana del microfono. Raccolto questo materiale, l’esperimento può avere inizio.


Molti cominciano l’esperimento con una preghiera, quasi come a voler manifestare la propria disponibilità al dialogo con le “voci” come strumento di crescita interiore, piuttosto che come semplice “gioco con l’aldilà”. Ma si tratta di un’opzione facoltativa.


Dopo aver inserito la cassetta ed avviato la registrazione, le possibilità sono due: si può rimanere in silenzio e registrare, nella speranza di una manifestazione spontanea, oppure si possono rivolgere alle “voci” delle domande. Queste andranno poste con calma, pacatezza e animo sereno, evitando di lasciar trasparire emozioni negative o troppo forti; dopo aver formulato la domanda, occorrerà lasciare alle “voci” il tempo di rispondere, prima di passare alla successiva. L’esperimento può avere durata variabile, ma mai eccessiva. La durata ottimale e “consigliata” è circa venti minuti. Concluso l’esperimento, bisognerà controllarne i risultati. Cercare di spiegare come tale fenomeno sia possibile è certamente difficile e qualsiasi tentativo rimane unicamente nel campo delle ipotesi. Alcuni spiritisti ritengono che le voci apparterrebbero ai defunti, i quali utilizzerebbero gli strumenti di registrazione come canali per farsi udire anche ai vivi. Secondo un’altra concezione spiritistica, nella registrazione metafonica si instaurerebbe un contatto tra le due diverse parti dell’essere, quella materiale, vivente, e quella disincarnata, cioè lo spirito, e dunque, in pratica, l’anima dell’uomo parlerebbe alla propria parte corporea.

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